[Testo di "Neve"]
[Strofa 1]
Quando facevo il cameriere mi sfruttavan bene
A dirla tutta manco m'hanno mai offerto da bere
Andai di notte senza stare ad avvertirli
Presi un 50 per dispetto e non per arricchirmi
Esageri, dimmelo che esagero
A dirla tutta son solo i ricordi dove scavo
Potrei scriverci un libro per dopo mandarlo al macero
E in famiglia io sto bene, potevo non far lo schiavo
Ma me ne sbatto degli utili
Dai cinque stelle a dormire in stazione insieme agli umili
Stesi nei posti umidi
Coi soldi dei miei avrei potuto comprar degli abiti
Ma non impari dalla pioggia se non ti ci infradici
[Strofa 2]
Ho camminato per l'Europa mille miglia
Lontani gli amici, lontano dalla mia famiglia
Col sole sulle ciglia non son stato a ripararmi
E il mio amico non ha speso dieci cents per chiamarmi
Amico, sai ci penso a quando eravamo insieme
Due bambini per la strada, uno di sabbia uno di neve
Le batoste ci hanno dato due lezioni ben diverse
Uno ha imparato ciò che è giusto e l'altro ciò che conviene
Non è un male essere diversi; in fondo ci siamo
Differenziati pure nei versi prima di esserci persi
Ricordo quanta merda che ci siamo presi a gratis
Il male ti ha fatto forte, a me m'ha fatto a pezzi
[Strofa 3]
Poi ho amato cento volte, in giro sai ho amato cento donne
Certo, se contiamo anche le cotte
Ne ho amata una per anni e altre solo per un attimo
Ma dimmi in fondo che differenza ci sta nel battito
Passato i cento inverni con la fame
Soltanto chi è leggenda, zio, può uscire dal letame
Non si va in paradiso se non si passa dall'Ade
Un giorno ho bevuto vino, un altro ho mangiato pane
[Strofa 4]
Ricordo quando pa' ha perso il lavoro
'Ste aziende se ne sbattono, non è un problema loro
Eppure quella volta lui non ha mollato un cazzo
Tra di noi restiamo freddi, per questo non lo ringrazio
Il cambiamento non si evita, che toro
Ha fatto un giorno solo da disoccupato, era pure domenica
Lui dice che cambiare è come nascere di nuovo
Nasci nuovamente ma muori in braccio all'ostetrica
E quando è morto il nonno lui non ha fatto una piega
Sorrideva e salutava gli invitati in chiesa
E sentirlo dentro i pezzi dopotutto sembra facile
Ma in tutti 'sti bordelli io non l'ho mai visto piangere
Fra', nemmeno al mio arresto ai tredici
A quell'età in cui pur di litigare cercavo un pretesto
Mi dicono che ho preso dalla parte di mia madre
Ma suo padre alla fine viene da un mondo ben diverso
A tredici anni infatti lui scappa da Rovinj
Dice: "Mangerai le more solo se cerchi nei rovi"
Se parla senti il peso delle sue generazioni
Lui è scappato a un genocidio, noi giochiamo a fare Tony
Ma in fondo chi la beve, non sta manco a dirlo
Per farla breve, chi può capire lo farà in un botto
Lui dice che noi siamo esattamente come neve
Ti accorgi che siamo passati solo quando sei già un metro sotto