Letra Scese lenta l'ultima neve de Massimiliano D'Ambrosio

Letra de Scese lenta l'ultima neve

Massimiliano D'Ambrosio


Scese lenta l'ultima neve
Massimiliano D'Ambrosio
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Le mani segnate dalle manette
Il vino che ancora stordisce
L'anfibio che preme contro l'addome
La luna che in alto capisce
La sirena rimbomba, la ruota che sgomma
Sono io legato al sedile
Mia madre si sveglia, guarda verso la porta
Ma è tardi e ritorna a dormire
Due file feroci, passare veloci
Non rimanere a metà
Chi sputa sul petto, chi fa lo sgambetto
Barcolli, ma esci di là
Ed anche lì dentro, ti arriva un po' il vento
Ripensi al cortile e alle torri
E poi guardi giù, pensi "mai più"
Come ci insegnano i corvi
Che fai domenica?
Nessuno colpisce, nessuno punisce
Nessuno ha le mani bagnate
Ma sulla mia testa ruggisce la bestia
E sorseggia il mio sangue che cade
Hanno madri e sorelle, hanno vinto le guerre
Hanno case con l'allarme inserito
Accecare usignoli, quando restano soli
A volte gli mette appetito
Nelle aule dell'uomo, non ho visto il perdono
Ma soltanto le pietre e le fiamme
Hanno lo sguardo vuoto e sorridono poco
I ragionieri delle condanne
Ho sognato un giardino, ero sul motorino
E la pioggia mi passava attraverso
Perdonami padre, perdonami madre
A guardarvi non ci riesco
Che fai domenica?
Che fai domenica?
Quando spensero i fuochi e piantarono i chiodi
Scese lenta l'ultima neve
E il mio corpo non torna ad avere una forma
E la stanza non mi contiene
E sulla mia carne cresceranno montagne
Alte e fiere contro il vento più freddo
Non mi prese la morte, ma le guardie balorde
Ma io non ho fretta
E le aspetto


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